
Vintage Beauty: make up anni 20
Make up anni 20.
Qualche giorno fa ho letto una delle frasi più vere sul make up: "In fabbrica produciamo cosmetici, in negozio vendiamo speranza". Questa esclamazione è stata pronunciata da Charles Revson, fondatore della storica maison Revlon. In fin dei conti ogni viso è una tela bianca ed il compito del trucco è quello di enfatizzare i punti di forza e di minimizzare i difetti. Non quello di stravolgere totalmente il viso o di rendervi tutte uguali, per favore! Questo è uno dei motivi principali che mi frena ad aprire e gestire un blog sul make up.
Alcune tendenze vengono esasperate all'eccesso, vedi il contouring o le sopracciglia ridisegnate completamente. Un esempio? Kim Kardashian o Cara Delevigne Wannabes. Un giorno una truccatrice ha asserito che ho le sopracciglia disordinate.
La mia risposta? "Grazie al cielo". Follemente innamorata del Vintage, della storia del make up adoro in assoluto lo stile anni 20, le flapper girls dei roaring twenties. Dopo la morte, le nefandezze e la distruzione della Grande Guerra le donne hanno sentito il bisogno di un cambiamento radicale, di dedicarsi del tempo per tornate a risplendere.
C'era tanta voglia di riscattarsi violando molto spesso le regole della comune moralità: una sana dose di femminismo non guasta mai. L'esigenza di novità è lampante nel maquillage che diventa opulento, eccessivo ma molto raramente volgare e non elegante. Occhi bistrati di nero, o colori scuri, sopracciglia sottili o completamente rasate e ridisegnate verso il basso per creare uno sguardo languido, ipnotico e un'espressione talvolta drammatica.
Pelle diafana grazie alla cipria e poco fard per dare un aspetto salutare al viso. Infine lui: tanto tanto rossetto scuro a prova di nottate a base di old jazz, alcolici, sigarette e baci. Ma vi sbagliate se considerate questo trucco trashy e assolutamente eccessivo, era semplicemente il loro modo di uscire dall' ombra. Siate avide, curiose e osate!
(articolo scritto da Federica Piazza)